Demenza: cause, tipologie, sintomi, cure, prevenzione

 

demenza

Che cos’è la demenza? Quali sono le cause scatenanti e quanti tipi di demenza esistono? Come si manifestano, quali sono i sintomi e come si curano?

Sono tante e tutte importanti le domande a cui cercheremo di rispondere in questa guida, paragrafo per paragrafo.

La demenza è una malattia neurodegenerativa dell’encefalo che determina un graduale declino delle facoltà cognitive ed intellettive di un soggetto. Sopraggiunge solitamente in età senile ma ci sono diverse eccezioni (demenza precoce) che descriveremo nello spazio dedicato alle varie tipologie.

Le quattro principali tipologie sono il morbo di Alzheimer (ne soffre il 50-80% dei dementi mondiali), la demenza vascolare, frontotemporale e con corpi di Lewy.

 

 

Quali sono le cause della demenza?

Le cause della demenza non sono state ancora accertate in modo chiaro: questo perché l’encefalo umano è un organo complesso, difficile da studiare.

L’unico dato certo è che a provocare la demenza sia la morte delle cellule nervose cerebrali o il malfunzionamento in termini di comunicazione intercellulare (tra le cellule).

Le principali forme di demenza sono caratterizzate dalla presenza, dentro e fuori i neuroni cerebrali, di aggregati proteici anomali (detti inclusioni): alcune delle proteine coinvolte in questi aggregati proteici anomali sono la proteina precursore della beta-amiloide (APP), la proteina tau e l’alfa-sinucleina.

Il punto è che gli studiosi non hanno ancora scoperto in che modo queste formazioni anomale causino il progressivo deterioramento del tessuto cerebrale colpito.

La medicina non considera demenza il naturale declino intellettivo legato all’età avanzata, il disturbo cognitivo lieve, la depressione e il delirio.

 

Tipologie di demenza

Sono stati stilati vari elenchi di demenza classificando le varie tipologie in base a vari fattori:

  • Zona dell’encefalo colpita dalla neurodegenerazione e perdita graduale di neuroni e, in tal senso, si distinguono demenze corticali e subcorticali;

  • Reversibilità o meno della malattia, in base a cui si differenziano le demenze reversibili e irreversibili ovvero con o senza speranza di guarigione;

  • Dipendenza della malattia ad altri stati morbosi (sclerosi laterale amiotrofica, malattia di Parkinson o di tipo traumatico, vascolare, infettivo), per cui si distinguono demenze primarie e secondarie a seconda che non dipendano o dipendano da altre patologie.

 

Sulla base di queste differenziazioni, ad esempio, il morbo di Alzheimer è una demenza corticale, irreversibile e primaria.

 

I principali tipi di demenza sono:

  • Morbo di Alzheimer;

  • Demenza vascolare;

  • Demenza con corpi di Lewy;

  • Demenza frontotemporale;

  • Demenza da HIV;

  • Demenza pugilistica;

  • Degenerazione corticobasale;

  • Malattia di Huntington;

  • Malattia di Creutzfeldt-Jakob

  • Sindrome di Gerstmann-Sträussler-Scheinker.

 

Non esistono solo le demenze senili ma anche quelle infantili, più rare, che colpiscono i bambini per via di una mutazione ereditaria di alcuni geni fondamentali: tra queste citiamo la malattia di Lafora, di Batten e di Niemann-Pick.

 

 

Sintomi e segni iniziali di demenza

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I sintomi ed i primi segnali variano in base alla zona cerebrale colpita.

Generalmente, la demenza si manifesta attraverso i seguenti sintomi:

 

  • Disturbi della memoria, amnesie;

  • Disturbi dell’orientamento, confusione spazio-temporale;

  • Problemi di movimento ed equilibrio;

  • Disturbi dell’attenzione e della concentrazione;

  • Alterazioni della personalità e sbalzi di umore;

  • Difficoltà a prendere decisioni e riduzione (o perdita) della capacità di giudizio;

  • Difficoltà di linguaggio;

  • Problemi visivi (difficoltà a leggere, riconoscere i colori, stabilire la distanza degli oggetti);

  • Attacchi di agitazione ed allucinazioni.

 

Lo stato di coscienza dei dementi resta inalterato: a loro modo, reagiscono agli stimoli verbali, tattili, dolorosi.

 

Fattori di rischio

I fattori di rischio più rilevanti della demenza sono:

  • Il colesterolo alto;

  • L’aterosclerosi;

  • Elevati livelli di omocisteina nel sangue;

  • Il fumo di sigaretta;

  • Diabete;

  • Abuso di alcol.

 

Come prevenire la demenza

E’ possibile prevenire o posticipare i fattori di rischio reversibili adottando certi comportamenti come:

  • apprendere una seconda lingua;

  • suonare uno strumento musicale;

  • allenare la mente, tenere in esercizio il cervello leggendo o dilettandosi in rebus, giochi da tavolo, cruciverba;

  • imparare a controllare lo stress;

  • praticare esercizio fisico per favorire la produzione del fattore neurotrofico cerebrale (un fattore di crescita nervoso) che preserva i neuroni del cervello dal deterioramento.

 

Trattamento: come si cura la demenza

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Molte demenze irreversibili sono tuttora incurabili: non esistono trattamenti efficaci, in grado di far regredire o arrestare il processo neurodegenerativo responsabile di questa malattia.

Gli unici benefici offerti dalle attuali terapie disponibili (farmaci, fisioterapia, terapia comportamentale, del linguaggio, occupazionale e stimolazione cognitiva) riguardano il miglioramento del quadro sintomatologico.

La morte per demenza si verifica, spesso, a seguito di una complicazione legata alla demenza stessa: il morbo di Alzheimer, ad esempio, causa a lungo andare gravi difficoltà di deglutizione che degenerano in polmoniti da inalazione ed a gravi problemi di nutrizione.

La durata del declino cognitivo che evolve fino a causare la morte varia a seconda del tipo di demenza: il morbo di Alzheimer impiega generalmente 7-10 anni per pregiudicare del tutto le facoltà cognitive mentre la demenza frontotemporale o vascolare ha una durata variabile a seconda dei casi.

Le demenze reversibili possono avere una prognosi positiva a condizione che vengano trattate in tempo.