Demenza senile e deficit cognitivi e motori

 

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La demenza senile è una condizione neurologica che comporta la perdita progressiva di tutte le funzioni cerebrali. Questa condizione si verifica nelle persone di età superiore a 60 - 65 anni, anche se a volte può capitare che questa patologia arrivi in età meno avanzata, ovvero prima dei 60 anni ed in questa circostanza, si parla di demenza senile giovanile, oppure di demenza senile precoce.

 

 

Le cause alla base del tipo di demenza senile

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Le cause della demenza senile sono differenti e solitamente, l'origine della malattia può essere generata da cause reversibili, oppure non reversibili. Le prime sono quelle cause che possono essere fermate e di solito, quelle più comuni sono il diabete, il colesterolo, la carenza di vitamina B12, tumori cerebrali, i problemi tiroidei, le infezioni e la presenza di sostanze chimiche o farmaci particolari nel corpo.

Purtroppo però, per la demenza senile, ci sono anche fattori non reversibili: ovvero, la malattia di Huntington, il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, l'ischemia, la malattia dei corpi di Lewy, il morbo di Pick e la degenerazione temporale frontale. In base a quale sarà l'origine della demenza senile si avranno più o meno fattori e sintomi che potranno essere curati oppure no.

 

I differenti sintomi della demenza senile: deficit cognitivi, deficit non cognitivi, deficit motori o funzionali

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I sintomi della demenza senile sono differenti da persona in persona e generalmente, in base al tipo di demenza che ha colpito la persona interessata, si avrà una sintomatologia diversa.

La demenza infatti colpisce le aree sottocorticali del cervello e quando verranno intaccate le zone che si occupano della funzione motoria, allora si avranno dei disagi di tipo motorio, emotivo o personale, mentre invece se verranno colpite le aree corticali, il cervello avrà dei problemi nell'articolazione del linguaggio e nella funzione di tipo mnemonico e cognitivo.

 

È possibile classificare tre diverse tipologie di sintomi:

- i sintomi di tipo cognitivo;

- i sintomi di tipo non cognitivo;

- i sintomi di tipo funzionale o motorio.

 

I sintomi di tipo cognitivo

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Quando la demenza senile va ad intaccare le aree corticali del cervello, si avranno come sintomi tutti quelli connessi alle funzioni cognitive. In pratica, la demenza senile andrà a danneggiare la capacità del soggetto di ricordare e quindi, si avranno delle perdite di memoria, oltre a una mancanza della capacità di orientarsi da un punto di vista spazio temporale. Inoltre, quando i sintomi sono di tipo cognitivo, ci potrebbero essere anche dei disturbi del linguaggio ed in particolare, ci potrebbe essere il ricorso continuo alle stesse parole, un'incapacità di risolvere i calcoli matematici, oppure di impostare frasi, o anche la compromissione della capacità di leggere e di scrivere. Questo dipende dal modo in cui la demenza senile ha attaccato il cervello ed infatti, si è andata ad influenzare proprio la parte che si occupa dell'articolazione cognitiva di ogni persona e viene perciò modificato irrimediabilmente il suo rapporto con il mondo.

 

I sintomi di tipo non cognitivo

Quando ad essere invece influenzate dalla demenza senile sono le aree sottocorticali del cervello, allora si avrà una sintomatologia differente che riguarderà gli effetti legati alla personalità. Vi siete mai chiesti perché a volte le persone anziane cambiano il loro carattere in maniera radicale? Questo potrebbe dipendere proprio dalla demenza senile e potrebbe essere considerato un sintomo.

Infatti, la demenza senile che va ad influire sulle aree sottocorticali del cervello, può comportare delle alterazioni del comportamento, oltre che la comparsa di allucinazioni, ossessioni, schizofrenia, depressione, irritabilità, apatia, aggressività, urla frequenti, vagabondaggio, insonnia e fissazioni di vario genere.

Ovviamente, la comparsa di questo tipo di sintomi, fa sì che non si sia più in grado di vivere la propria vita in maniera autonoma e quindi, si avrà bisogno comunque di medicinali o di aiuti di tipo psicologico o neurologico, per cercare di risolvere la situazione e quanto meno di avere una vita il più normale possibile, nonostante le difficoltà del caso.

 

 

I sintomi funzionali o motori

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La demenza senile quando va ad intaccare le aree sottocorticali del cervello responsabili dei movimenti del corpo, può comportare anche dei disagi che riguardano le difficoltà motorie. Quando la degenerazione delle cellule del cervello attacca quella determinata area, allora i soggetti potrebbero avere delle difficoltà a svolgere anche i movimenti più semplici e perciò arriveranno i problemi legati ad esempio, all'incontinenza, all'incapacità di alimentarsi in maniera autonoma, alla incapacità di provvedere alla propria igiene personale, o a camminare, a muovere le braccia o cose affini. Un aiuto potrebbe venire dalla riabilitazione motoria operata da specialisti in presidi i riabilitazione funzionale.

 

Le demenze senili e la possibilità di mantenere una vita dignitosa

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Quando la demenza senile è originata da cause non reversibili, è evidente che il peggioramento può essere solo ritardato, ma non può essere curato. Invece se si tratta di una demenza che ha avuto origine da una causa reversibile, allora si può andare a curare. Per questo, con una serie di rimedi sarà possibile cercare di contrastare i sintomi principali, sia di tipo motorio funzionale, sia di tipo cognitivo.

Ad esempio, nel caso del deficit cognitivo derivante dal morbo di Alzheimer, si può utilizzare il donepezil, oppure la rivastigmina o la galantamina per le forme considerate più lievi, mentre per quelle più forti c'è la memantina. Invece, ci sono antipsicotici, serotoninergici e stabilizzanti dell'umore come la fluoxetina, che possono essere utilizzati per cercare di placare i sintomi di tipo cognitivo legati ad esempio, alla demenza generata da Parkinson.

Per cercare invece di aiutare chi è stato affetto da demenza senile ed ha avuto deficit soprattutto di tipo funzionale o motorio, è possibile mettere in campo una riabilitazione continuativa che possa aiutare a organizzare il proprio posto nello spazio, mentre se c'è stata una perdita della capacità di memorizzare è possibile mettere in campo anche una riabilitazione che serve a riparare il cervello e la sua capacità di sfruttare determinate funzioni e quindi, cercare di recuperare, per dov'è possibile, alcuni deficit che sono arrivati insieme alla demenza.

Le possibilità di recupero per le forme lievi e causate da fattori non irreversibili sono abbastanza buone, ma bisogna vedere qual è il livello di compromissione raggiunto, mentre invece quando la patologia è causata da fattori irreversibili, allora la patologia ha assunto un carattere di tipo cronico, degenerativo e di conseguenza, la malattia diverrà sempre più invalidante e comprometterà giorno dopo giorno, la qualità della vita compromettendo anche la salute generale dell'organismo.