Primi sintomi demenza senile

 

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I primi sintomi della demenza senile sono molto sottili e rendono la malattia difficilmente riconoscibile. Sebbene la demenza senile sia caratterizzata da una estrema soggettività, esistono alcuni sintomi precoci che sono comuni a tutti i malati.

 

 

Demenza senile: i segnali iniziali

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I segnali iniziali della demenza senile sono molti diversi e dipendono dall'area del cervello colpita. Se viene coinvolta la zona corticale i disturbi coinvolgeranno le capacità di linguaggio e dell'intelletto. Qualora sia colpita la parte sottocorticale la malattia inciderà sulle funzioni emotive e motorie.

Spesso la persona affetta da demenza senile fatica a riconoscere i segnali iniziali della malattia e può confondere i sintomi di demenza con un normale declino dovuto all'età.

 

Tuttavia la demenza allo stadio embrionale presenta alcuni sintomi peculiari. I principali sono:

·      La perdita di memoria a breve termine

·      Disturbi del linguaggio

·      Calo di interesse e di spirito d'iniziativa

·      Abitudine di riporre gli oggetti nei posti sbagliati

·      Disorientamento

·      Improvvise e immotivate oscillazioni d'umore

·      Compromissioni delle capacità di calcolo e di critica

 

Perdita di memoria a breve termine

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Una delle prime avvisaglie visibili di demenza senile è la perdita di memoria a breve termine. L'individuo affetto da demenza può avere problemi a ricordare un evento recente o semplicemente il nome di un amico.

I vuoti di memoria sono episodi piuttosto frequenti nell'invecchiamento e di cui non ci si deve troppo allarmare. Se però la memoria diventa labile a tal punto da compromettere il normale compimento di azioni quotidiane, come formulare una frase o ricordare una strada familiare, allora deve diventare un campanello d'allarme.

 

Disturbi del linguaggio

Oltre a nomi ed eventi recenti, può capitare che il malato di demenza fatichi a richiamare alla mente qualche parola o modo di dire. Questo fatto può portarlo a innervosirsi fino a prendersela con il proprio interlocutore, rendendo la situazione più critica.

Durante la fase iniziale delle patologia la perdita di linguaggio riguarda quasi esclusivamente alcuni vocaboli o espressioni.

In seguito la compromissione si aggrava fino a rendere la persona incapace di comprendere il linguaggio altrui e nella fase finale a smettere di comunicare del tutto.

 

 

Calo di interesse e di spirito di iniziativa

L'insorgere della demenza senile può portare chi ne soffre a trascurare i propri interessi e le attività che ha sempre svolto con piacere. Può capitare che il malato non abbia voglia  di incontrare i soliti amici o di frequentare i luoghi abituali.

Di fronte a una difficoltà di vita via via maggiore, la persona può reagire chiudendosi in se stessa e rintanandosi a casa.

Fissare il vuoto, guardare la televisione per molte ore o la scarsa cura di sé sono importanti sintomi di una condizione già grave.

 

Abitudine di riporre gli oggetti nei posti sbagliati

Un altro segnale piuttosto comune durante la fase iniziale della demenza senile è l'abitudine di riporre gli oggetti nei posti sbagliati.

L'individuo colpito da demenza spesso mette gli oggetti in posti inimmaginabili Può capitare ad esempio che appoggi le chiavi di casa dentro l'armadio e, non ritrovandole, incolpi un familiare di avergliele nascoste.

 

Disorientamento

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Anche il disorientamento spazio-temporale è un comportamento tipico della demenza senile. Il malato perde completamente il senso dello spazio e del tempo.

Per quanto sembri strano può accadere che la persona non sappia più trovare la via di casa o che rimanga solo per pochi minuti e creda di essere stato abbandonato.

Con il progressivo aggravarsi delle condizioni la persona affetta da demenza senile arriva addirittura a dimenticare di mangiare o di dormire.

Il problema più grave, oltre alla confusione e al senso di smarrimento che inevitabilmente il malato prova, è la mole di ansia che ne consegue.

 

Improvvise e immotivate oscillazioni d'umore

Le persone affette da demenza senile spesso convivono con improvvise e immotivate oscillazioni dell'umore. Possono passare da momenti di entusiasmo a depressione o irritabilità e aggressività nel giro di pochi minuti.

La perdita della memoria e le progressive compromissioni  delle proprie capacità portano la persona malata a reagire con esplosioni di rabbia o pianti ingiustificati.

È una condizione molto difficile da vivere, non solo per la persona affetta ma anche per chi le sta vicino e richiede calma e attenzione.

 

 

Compromissione delle capacità di calcolo e di critica

La demenza senile spesso comporta una grave compromissione delle capacità di calcolo e di critica.

La persona affetta da questa malattia si trova in difficoltà di fronte a un semplice calcolo matematico oppure non riesce a più comprendere le frasi.

Difficoltà nel fare ragionamenti logici e un linguaggio sempre più immiserito sono evidenti segnali di questa grave compromissione.

 

Primi sintomi demenza senile: cosa fare

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La difficoltà di inquadrare la demenza senile nel suo stadio iniziale è dovuta al fatto che i primi sintomi si manifestano  in modo vago e poco pronunciato.

Possono passare diversi anni dalla comparsa dei segni premonitori alla diagnosi vera e propria di demenza senile.

Non basta osservare uno tra i sintomi sopra descritti per parlare di demenza. Un vuoto di memoria o uno sbalzo di umore non sono necessariamente segnali di questa patologia.

È importante valutare i sintomi nel loro insieme e in relazione al cambiamento di comportamento  e dello stile di vita della persona.

In caso di sospetta demenza è indispensabile che i familiari, le persone che meglio conoscono l'anziano, non si facciano da parte ma siano coinvolti nella diagnosi come testimoni di comportamenti a rischio.

La demenza è una patologia degenerativa che porta il soggetto colpito a soffrire progressivamente di deficit cognitivi e motori. In attesa della scoperta di medicinali più efficaci nel trattamento di questa sindrome, l'approccio terapeutico è rivolto più che altro a stimolare il paziente in modo tale da almeno rallentare il processo degenerativo. In questo caso può risultare molto utile l'aiuto di uno psicologo (informazioni interessanti le trovate su ilariasarmiento.it) specializzato in interventi riabilitativi di tipo cognitivo-comportamentali e della sfera emozionale.