Demenza senile riabilitazione

 

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La progressiva perdita delle funzioni celebrali è conosciuta in medicina come demenza senile. Si può presentare nei soggetti di età tra i 60 e i 65 anni. Se si manifesta prima, si parla di demenza senile precoce o giovanile. Questa patologia è molto invalidante: le persone che ne soffrono hanno un costante bisogno di cure ed assistenza. A loro volta, le persone che assistono devono avere tanta pazienza nell’affrontare le problematiche di ogni giorno.

 

 

Demenza senile: come e perché si manifesta

In riferimento a come si manifesta e ai sintomi, si può classificare la demenza senile in quattro stadi: precoce, nella cui fase non si hanno grandi sconvolgimenti nella vita quotidiana, bensì piccoli segnali; moderata, quando comincia ad essere indispensabile l’assistenza nelle attività di tutti i giorni; grave quando il soggetto non può essere lasciato solo sia fuori che dentro casa; severa, quando il paziente si trova in uno stato vegetativo.

Molti studi sono stati condotti sulla demenza senile e sulle sue cause. I soggetti più colpiti sono le donne di oltre 65 anni di età, quando le arterie celebrali cominciano a diventare meno elastiche, compromettendo il passaggio del sangue al cervello. Un altro fattore di rischio è il fumo che danneggia in modo massiccio le cellule dello stesso cervello. Anche il colesterolo alto può essere una causa della demenza senile, come anche la pressione sanguigna alta. L’abuso di alcool non aiuta certamente. È certo, tuttavia, che il soggetto che si ammala di demenza senile è geneticamente predisposto.

 

 

Il rimedio della riabilitazione

Purtroppo in medicina non esistono cure per eliminare del tutto la malattia. Esistono però terapie sia farmacologiche che riabilitative che rallentano i sintomi e il decorso della demenza senile. Per quanto riguarda i farmaci, bisogna valutare attentamente i sintomi della patologia per somministrare le cure adatte.

Fondamentale per il paziente è la terapia riabilitativa; una tecnica è il “riorientamento della realtà”, secondo la quale il paziente deve essere accompagnato nel riprendere cognizione dello spazio e del tempo; un altro modo è la riabilitazione mnemonica per colmare i vuoti di memoria e la riabilitazione mediante validazione, ovvero far accettare al paziente la malattia in modo da scongiurare la depressione. Anche la rimotivazione è molto importante: il paziente deve rispondere agli stimoli esterni.