Demenza senile e depressione

 

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Un importante studio dell’Università di Amsterdam, pubblicato sulla rivista scientifica Archive Of Neurology, ha rivelato che la depressione in soggetti oltre 65 anni è strettamente correlata al rischio di ammalarsi di demenza senile. La ricerca ha coinvolto 2160 soggetti e ha dimostrato la netta correlazione tra le due malattie.

I risultati di questo studio sono stati confermati anche dalla ricerca condotta dalla dottoressa Deborah Barnes, dell’University of California San Francisco, che ha dimostrato come la demenza vascolare negli anziani possa essere causata dall’insorgenza della depressione in età avanzata. Nel caso in cui il paziente abbia sofferto di depressione cronica durante il corso della propria vita, questa potrebbe portare all’insorgere della demenza vascolare.

Nel caso in cui, invece, la depressione abbia dato i primi segni solo in età avanzata, questa potrebbe significativamente portare allo sviluppo del morbo di Alzheimer. Tutto ciò dimostra inequivocabilmente quanto sia importante riconoscere per tempo i sintomi della depressione negli anziani per poter prevenire e allontanare la comparsa di malattie ben più gravi come appunto la demenza senile.

 

 

Cos'è e come si riconosce la depressione?

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La depressione è una malattia in cui l’umore vive fasi alterne, in continuo bilico tra tristezza e malinconia, il bisogno di piangere senza motivo apparente, la perdita di interesse verso qualsiasi cosa, hobby o persona.

Il malato tende a isolarsi fisicamente e mentalmente, perso nel circolo vizioso dei suoi pensieri negativi in una spirale discendente che toglie il respiro. In età avanzata, la depressione può essere difficile da diagnosticare, poiché molti dei comportamenti da essi derivati possono anche dipendere dal naturale avanzare dell’età.

In generale una persona depressa tende ad isolarsi da tutto e tutto, rifiuta l’aiuto degli altri, riduce sensibilmente la propria vita sociale, vive esperienze di ansia profonda e paura, sviluppa ipocondria, fobia e un senso di malessere di fondo che offusca tutto il resto. I sintomi fisici comprendono mal di testa, palpitazioni, insonnia, debolezza fisica, dolori vari e diffusi e problemi di respirazione con senso di soffocamento durante le fasi più acute della malattia.

E’ importante fare molta attenzione al comportamento delle persone anziane e saper riconoscere per tempo i primi campanelli d’allarme. Sarà poi necessario rivolgersi al medico di fiducia per valutare insieme la situazione e studiare il percorso di cura più adeguato.

 

Depressione e demenza senile, cosa fare?

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Prima ancora di ricorrere all’utilizzo di farmaci, la depressione si combatte sul campo, iniziando a modificare lo stile di vita e l’ambiente in cui la persona vive. E’ fondamentale dare nuovi stimoli all’anziano, piccoli compiti giornalieri da portare a termine, mansioni che lo facciano sentire importante, fondamentale, e non certo una persona senza più nulla da offrire.

Circondate la persona di affetto e considerazione, attenzioni piccole ma costanti, prendetevene cura. Infine, ma non per importanza, la depressione si cura anche, e soprattutto, a tavola.

Una dieta sana ed equilibrata non solo aiuta il corpo a mantenersi in forma e in funzione al meglio delle sue possibilità, ma agisce anche a livello psicologico e neuronale. Non possono mancare cibi ricchi di fibre, sali minerali, verdure verdi e cioccolato. Per migliorare l’umore e allontanare l’insorgenza della depressione è consigliato il consumo di tè verde.

 

 

Demenza senile e psicologo

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Uno dei principali sintomi della demenza senile è il progressivo declino delle funzioni cognitive. Inizialmente la memoria, l'attenzione, l'uso del linguaggio, la logica vanno pian piano a scemare portando il paziente in uno stato di disorientamento generale e quindi depressione.

Tale situazione influenza negativamente il senso di identità del malato e nello stesso tempo le relazioni interpersonali e di conseguenza l'umore. Il malato di demenza senile non è cosciente della propria situazione e crede che tutti gli siano contro.
Per affrontare al meglio tale situazione è importante se non fondamentale il
supporto esterno di uno psicologo che segua passo passo l'evolversi della malattia (puoi approfondire su psicoterapiascientifica.it) e offra un sostegno professionale sia ai famigliari che soprattutto al paziente in modo tale che possa conservare il più possibile un senso di controllo e connessione con il mondo che lo circonda. Non solo, la funzione dello psicologo è anche quella di dare la sensazione al malato di demenza senile di potersi sfogare ed esprimere liberamente liberandosi di pensieri cupi e dubbi.
Un'altra funzione dello psicologo è quella di far credere al paziente di essere ancora utile e impegnato nella società. In tal senso l'intervento dello specialista è finalizzato ad aiutare il malato a sentirsi meno solo.